Percorso

 

Prurito anale

 

     

Il prurito anale è un sintomo molto fastidioso, sgradevole e mal tollerato, che generalmente peggiora di notte, nei  mesi estivi o dopo esercizio fisico. Tale disturbo può essere ben localizzato in sede anale oppure far parte di un quadro generalizzato diffuso anche in altre sedi.
Le persone che presentano questo sintomo tendono a grattarsi e ciò può provocare delle lesioni della pelle che prendono il nome di “lesioni da gratta
mento” (es.: escoriazioni, esulcerazioni).

Il prurito anale diventa, talora, talmente intenso che l’individuo manifesta una irrefrenabile necessità di grattarsi, provocando notevoli difficoltà nella vita di relazione.

 

Il prurito, di per sé, non è una patologia, bensì un sintomo che necessita di una diagnosi accurata talvolta anche molto complessa. Le cause che possono indurre il prurito sono molte e possono essere distinte i grandi gruppi: Cause dermatologiche quali le micosi (da Candida), le infezioni batteriche (da Streptococco, Stafilococco, ecc.) e virali (Herpes), le infestazioni da parassiti (Scabbia, Ossiuri, ecc.) o da protozoi (Trichomonas) oppure vere e proprie patologie come il Pemfigo bolloso, la Dermatite seborroica, la Psoriasi, l’Eritema da contatto, la malattia di Paget e di Bowen.

 

Cause Proctologiche come Emorroidi, Ragadi, Fistole, Prolasso del retto, Rettocele, Condilomi, Morbo di Crohn perianale e RCU, Incontinenza fecale (tutte patologie che possono determinare un gocciolamento delle secrezioni ano-rettali – soiling – con formazione del cosiddetto ano umido). Esistono, inoltre, fattori favorenti l’insorgenza di prurito quali il Diabete, la gravidanza, terapie antibiotiche o cortisoniche o antitumorali, eccessiva sudorazione e scarsa igiene, stress alimentari, rapporti sessuali anali.
Esiste anche una forma di prurito, detto idiopatico, che non riconosce queste cause, che si manifesta in concomitanza di stress emozionali, ed è caratteristicamente ad andamento ciclico, preferibilmente notturno; è, questa, una forma psicosomatica che deve necessariamente essere trattata contemporaneamente dal Proctologo e dallo Psicoterapeuta.
  

 

La diagnosi, sicuramente complessa, si basa essenzialmente sulla storia clinica dettagliata e sulla visita proctologica; in questo modo spesso si è in grado di evidenziare la causa del prurito o almeno di escludere numerose delle cause possibili. E’ possibile poi eseguire tamponi rettali (ricerca di batteri, protozoi e parassiti) ed in rari casi è utile la biopsia della cute perianale.

 

La terapia del prurito è essenzialmente la rimozione della causa; se si tratta di una patologia proctologica occorre instaurare la terapia opportuna mentre, se si suppone una patologia dermatologica, è necessario inviare il paziente dal Dermatologo.
In ogni caso è utile correggere l’alimentazione e regolarizzare le evacuazioni, mantenere pulita la zona senza usare, però, detergenti troppo aggressivi, usare lenitivi e ripristinare il corretta strato lipidico della superficie cutanea.

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Pagina creata il 05/12/2011                                                                                Ultima revisione il 15/04/2012

 

 

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